Tutela e recupero

L’azione di recupero dei muri a secco si attua quando questi manufatti hanno perso la loro funzionalità, rischiando di causare danni al paesaggio e all’ecosistema circostante. 

Questo intervento non è solamente un mero tecnicismo che si basa su precise conoscenze tecnico-specifiche, bensì inizia con una consapevole azione progettuale che vuole mettere in risalto, in primis, la qualità dell’operazione di conservazione.

Quindi si procede valutando lo stato di degrado del manufatto e conseguentemente scegliendo le modalità secondo cui intervenire e il tipo di intervento da attuare, in modo tale da rispettare lo stato originario della costruzione.

Una volta recuperati e ri-contestualizzati nell’epoca contemporanea, i muri a secco possono apportare benefici anche in chiave moderna. Questi manufatti possono essere sfruttati per condurre nel modo più efficiente possibile la pratica dell’allevamento e – conseguentemente – per garantire un buon ricambio del manto erboso. Possono governare il bosco, evitando catastrofici sradicamenti e assicurare un introito di risorse alimentari (e non). Infine possono ricavare spazi per la coltivazione su terreni impervi o con elevata pendenza, sottraendo spazio al pendio per metterlo a disposizione per l’agricoltura.

Essi sono quindi utili strumenti di sviluppo per la pratica agricola e possono essere facilmente adattati alle esigenze della società contemporanea e della sua costante richiesta di multifunzionalità (produzione, svago e godimento del paesaggio).